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Un equipe affiatata, la migliore possibilità per un paziente di sopravvivere…
Mercoledì tre infermieri (Katia De Bei, Riccardo Baldo, Gina Valentino) e la OSS Tiziana Cavallarin dell’ospedale di Chioggia stanno volando verso Parigi. Improvvisamente, dietro di loro, un giovane sembra dormire con uno strano “russare”. Ma i 4 sanitari quel respiro pesante lo riconoscono subito: si alzano e chiamano quel signore, che non risponde. Il polso è ASSENTE, è in arresto cardiaco. Senza indugiare, iniziano a eseguire il massaggio cardiaco esterno, stendendolo in corridoio.
Massaggio cardiaco e defibrillazione e , dopo 10 minuti, il cuore ricomincia improvvisamente a battere. Nel frattempo arriva l’ossigeno, mentre i sanitari continuano a monitorare i parametri vitali e la pressione fino all’atterraggio a Parigi dove viene affidato ai medici locali.
Trovarsi al posto giusto al momento giusto. Anche a novemila metri d’altezza a bordo di un volo vacanziero, quando, per puro caso, vi è la necessità di intervenire su una vittima in arresto cardiaco che attraverso i giusti passaggi sopravvive senza danno neurologico. Troppo giovane per essere l’ultimo battito e i sanitari lo sanno, agiscono in fretta e lo salvano.
«Grazie e scusatemi», ha detto il giovane quando si è ripreso. Non crediamo che vi sia bisogno di scuse ma d’esempio; l’esempio di chi, coraggioso e professionista non esita ad intervenire ogni qualvolta la situazione lo renda “imperativo”
Stoian Alin: “Con un collega lo abbiamo portato fuori dall’acqua, gli abbiamo praticato la rianimazione e finalmente si e’ ripreso”
Un bambino di 12 anni ha rischiato di morire annegato a Ostia sabato scorso, dopo un malore. A salvargli la vita ci ha pensato un 38 enne bagnino romano, Alin, che la mamma del dodicenne, Olga, ha ringraziato con parole al miele: «Mille grazie ad Alin per aver salvato mio figlio, gli ha regalato una seconda vita», le sue parole per ringraziare Continua a leggere
Vi sentireste sicuri se a scuola di vostro figlio, o nel vostro ufficio, non ci fossero estintori, né prove di evacuazione degli edifici? Sicuramente no. Probabilmente, invece, non fate caso se nella stessa scuola o ufficio ci sia o meno un defibrillatore. Eppure, mentre di incendio muoiono ogni anno circa 180 persone, le vittime di arresto cardiaco sono più di 60.000, 1 ogni 8 minuti e 45 secondi. Continua a leggere
Attraverso un Progetto Formativo Finanziato, il CNFE e ARCHE’ Impresa Sociale SRL, mirano a ottenere la formazione gratuita per un numero quanto più possibile elevato di liberi professionisti. La formazione riguarderà una serie di programmi di “Formazione Avanzata Professionalizzante” (FAP) senza alcun costo. Il piano formativo prevede i corsi di 1) BLS Adulto, Pediatrico, Lattante e Continua a leggere
Molti professionisti si stanno avvicinando a questo tipo trattamento che attraverso dei canali energetici promette, e a quanto pare mantiene, rinnovato benessere fisico e mentale attraverso un approccio olistico e spirituale che migliorerebbe la fisicità della colonna di chi vi si sottopone. Ma vediamo nello specifico di cosa parliamo: Continua a leggere
L’infarto miocardico acuto (IMA) è una grave forma di insufficienza coronarica acuta dovuta all’occlusione trombotica di un ramo coronarico. Senza un adeguato trattamento, l’IMA comporta una elevata mortalità e la compromissione della funzione contrattile del cuore, causa di eventi avversi successivi e nuovi ricoveri, con ripercussioni sulle capacità lavorative e sulla qualità della vita. Continua a leggere
Fonte :http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/scenari_rischio.wp
Per preparare le strutture di Protezione Civile a fronteggiare e gestire un’emergenza sono necessari specifici piani di emergenza. In essi sono individuati gli obiettivi da conseguire per organizzare un’adeguata risposta di protezione civile al verificarsi dell’evento. Un piano di emergenza predispone un sistema articolato di attivazione di uomini e mezzi, organizzati secondo un quadro logico e temporalmente coordinato che costituisce il modello di intervento.